lunedì 26 dicembre 2011

Chip di terracotta

Una chip in terracotta, spezzata.
Sapete di cosa sono fatte le chip dei casino, quelle vere?
Di plastica? No
Di metallo? Neppure
Sono fatte di terracotta!

Terracotta lavorata e pressata, anche se non pura. Una parte è sempre composta da sabbia o gesso, o altre sostanze di taglio.
La tecnica per costruirle e le ricette precise sono un segreto, che varia da produttore in produttore, in maniera simile ai sistemi antifalsificazione per le banconote.
Di preciso si sa solo che richiede un lungo tempo e costo per ogni chip.

Le più moderne tecniche anticontraffazione richiedono la rimozione di piccole porzioni di argilla dai bordi, in fase di lavorazione, per sostituirla con argilla di colore differente, e creare i caratteristici punti sul bordo. Quindi ogni chip viene decorata col metallo (nome e logo del casinò, il valore nominale, etc) e quindi compressa a 70 MPa di pressione e scaldata a 150° C. Da qui deriva il termine "Chip modellata a pressione".
Durante il processo di compressione viene anche fuso con la chip uno strato di carta ricoperto di plastica, col resto della grafica della fiche, che in questo modo diventa parte integrante ed inseparabile della fiche. Tentare di separare la carta dall'argilla, comprometterebbe in maniera definitiva la chip.

Le chip di ceramica sono l'evoluzione successiva di questa tecnica, e sono diventate più popolari negli anni '80, entrando oltre che nel mercato dei casinò, anche in quello domestico, grazie ai costi più contenuti.
L'attrattiva maggiore è la possibilità di stampare sull'intera superficie della fiche, anziché solo sul disco interno.
Anche se vengono ancora chiamate Chip di ceramica, ormai vengono prodotte interamente con formule di resine e sostanze plastiche modellate attorno ad un'anima di metallo, che approssimano molto bene la sensazione ed il suono della ceramica.

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