venerdì 30 dicembre 2011

Il volo di linea più breve


Quello della compagnia aerea Loganair è quasi indubbiamente il più breve volo di linea al mondo, un vero record.
La tratta in questione è quella tra l'aeroporto di Westray e quello di Papa Westray (più nota come Papay), due isole dell'arcipelago scozzese delle Orcadi.
Il volo di linea che le collega dura 2 minuti (più altrettanti per decollo ed atterraggio).

Online si trova anche un (non troppo entusiasmante) video di tutto il volo!

mercoledì 28 dicembre 2011

Dirty Car Art

Non negatelo, lo avete fatto anche voi!
Prendere un'auto impolverata e lasciare sul lunotto posteriore l'emblematica scritta "lavami".

Scott Wade è un artista Texano che ha portato all'estremo questo dileggio infantile, usando le auto impolverate come delle tele su cui dipingere. Sicuramente più stiloso, ed i risultati possono lasciare il proprietario dell'auto soltanto ammirato (e ancor meno incentivato a lavare il suo mezzo).




Volete una galleria delle sue opere? Buona visione sul sito di Dirty Car Art!

lunedì 26 dicembre 2011

Chip di terracotta

Una chip in terracotta, spezzata.
Sapete di cosa sono fatte le chip dei casino, quelle vere?
Di plastica? No
Di metallo? Neppure
Sono fatte di terracotta!

Terracotta lavorata e pressata, anche se non pura. Una parte è sempre composta da sabbia o gesso, o altre sostanze di taglio.
La tecnica per costruirle e le ricette precise sono un segreto, che varia da produttore in produttore, in maniera simile ai sistemi antifalsificazione per le banconote.
Di preciso si sa solo che richiede un lungo tempo e costo per ogni chip.

Le più moderne tecniche anticontraffazione richiedono la rimozione di piccole porzioni di argilla dai bordi, in fase di lavorazione, per sostituirla con argilla di colore differente, e creare i caratteristici punti sul bordo. Quindi ogni chip viene decorata col metallo (nome e logo del casinò, il valore nominale, etc) e quindi compressa a 70 MPa di pressione e scaldata a 150° C. Da qui deriva il termine "Chip modellata a pressione".
Durante il processo di compressione viene anche fuso con la chip uno strato di carta ricoperto di plastica, col resto della grafica della fiche, che in questo modo diventa parte integrante ed inseparabile della fiche. Tentare di separare la carta dall'argilla, comprometterebbe in maniera definitiva la chip.

Le chip di ceramica sono l'evoluzione successiva di questa tecnica, e sono diventate più popolari negli anni '80, entrando oltre che nel mercato dei casinò, anche in quello domestico, grazie ai costi più contenuti.
L'attrattiva maggiore è la possibilità di stampare sull'intera superficie della fiche, anziché solo sul disco interno.
Anche se vengono ancora chiamate Chip di ceramica, ormai vengono prodotte interamente con formule di resine e sostanze plastiche modellate attorno ad un'anima di metallo, che approssimano molto bene la sensazione ed il suono della ceramica.

sabato 24 dicembre 2011

Torreya nucifera, kaya

Pigne di Torreya Nucifera
La Torreya nucifera è una conifera a crescita lenta originaria del sud del Giappone e dell'isola di Jeju, in Korea del Sud. Viene anche chiamata kaya, o tasso-noce giapponese.

Può crescere fino ad una altezza di 15-25 metri, ed il tronco può raggiungere 1.5 metri di diametro. Le foglie sono sempreverdi, simili ad aghi, della lunghezza di 2-3 cm e larghi 3 mm, con una punta accuminata e due bande stomatiche nella parte inferiore. Le foglie sono disposte a spirale, ma sono torte in modo da disporsi orizzontalmente sui due lati degli steli.

La kaya non è solo apprezzata per l'olio dei suoi semi; il suo legno è pregiato per l'uso tradizionale che se ne fa, la costruzione di tavole da Go (goban), un gioco tradizionale giapponese. Viene apprezzato per questo uso per il suo colore giallo-dorato, per la grana molto fine grazie alla crescita lenta e per la texture ad anelli uniformi. Viene data anche importanza alla qualità sonora del legno, è molto apprezzato il suono delle pietre giocate su una tavola da Go in kaya.
Rami di Torreya Nucifera

L'albero è preotetto in Giappone, per via dell'eccessivo sfruttamento in passato. I vecchi alberi di kaya devono morire prima di poter essere raccolti ed utilizzati, il che li rende estremamente costosi.
Per via delle restrizioni, ora si usa la shin-kaya (nuova kaya), una conifera che si trova in Alaska, Tibet e Siberia, con caratteristiche fisiche simili, seppur di un giallo meno intenso.

giovedì 22 dicembre 2011

Il mio Quad Core

Come funziona il mio portatile Quad Core...

Circa lento come il portatile precedente con un solo processore più potente, ma ora fatica di piu' con i programmi non ottimizzati per il calcolo in parallelo che non ce la fanno a girare su uno solo dei core...

Ottimo per far girare BOINC, certo, faccio un sacco di punti ora, ma per giocarci è una tragedia.

La prossima volta indagherò meglio, prima di andare allo sbaraglio del nuovo portatile!

mercoledì 21 dicembre 2011

Misfits

Una serie di superpoteri.
Ma che serie!

I superpoteri arrivano col solito deus ex machina, ma ad averli sono un gruppo di ragazzi "condannati" ai lavori socialmente utili per aver commesso dei crimini.
Questo crea incomprensioni, qualche omicidio involontario (la gag ricorrente dell'assistente sociale che muore per sbaglio), situazioni imbarazzanti dovute all'incapacità di controllare i poteri.

C'è un grande realismo, una grande crudezza ed una grande sensibilità in questa serie. I personaggi sono ritagliati su misura per gli attori che li interpretano, e la trama è coerente e ben studiata.
Sarà perché è una serie inglese anziché americana, ma colpisce molto.

Misfits sa alternare nel giusto modo la drammaticità di dover gestire dei poteri fuori controllo alla leggerezza dei problemi quotidiani, sentimentali, pratici, dei protagonisti.
Questo senza diventare x-Friends, né Heroes in versione albione.

Un must delle serie da seguire, è appena finita la terza serie, ma sono corte, appena 8 episodi ciascuni di pura sana follia!

martedì 20 dicembre 2011

Pesce Tigre Goliath

Il Pesce Tigre Goliath. Che nome potente.
Da piccolo è carino, con dei dentini affilati ma teneramente innocui.

Poi cresce, si fa più piranhoso, diventa un pesce pesante fino a 70 chili, lungo fino ad un metro e mezzo, che ne fanno il più temibile predatore d'acqua dolce.
Lo troviamo solo nel fiume Congo, dove è una specie di leggenda locale.
Non teme neppure i coccodrilli, anzi, quelli piccoli se li mangia senza troppi scrupoli. Sembra non piacergli la carne umana, invece, con sollievo dei pescatori locali.

Per sua fortuna è molto difficile da catturare, essendo molto veloce, ingoia e sputa le esche a gran velocità, rendendo molto difficile cogliere l'attimo buono per agganciarlo.
Questo per via della sua tecnica di caccia, prendere pesci veloci, aspettandoli nelle acque più turbolente e veloci del fiume, dove hanno difficoltà a muoversi liberamente. Percepisce le vibrazioni delle prede e gira loro intorno, finché non si presenta l'occasione di attaccarle, con la brutalità e rapidità di un piranha.

lunedì 19 dicembre 2011

Famadihana, il Disseppellimento

Il Famadihana è una tradizione funeraria degli abitanti del Madagascar, nota come il Disseppellimento.
Le persone estraggono i corpi degli antenati dalle cripte di famiglia, le vestono con abiti nuovi e danzano al ritmo di musica con i corpi attorno alla loro tomba.

Questa tradizione è di origine recente, esiste solo dal diciassettesimo secolo in questa forma, anche se può essere una forma dei doppi funerali, un'abitudine del sudest asiatico.
Questa consuetudine si basa sulla credenza che gli spiriti dei morti si uniscano al mondo degli antenati solo dolo alla completa decomposizione del corpo, con delle cerimonie appropriate, che possono richiedere anche anni.
Il Disseppellimento viene celebrato tradizionalmente ogni sette anni, dall'inizio di giugno alla fine di settembre, ed ha l'effetto secondario di riportare insieme parenti lontani per celebrare insieme alle famiglie "estese".

Negli ultimi anni stanno diminuendo le celebrazioni del Famadihana, per la forte opposizione delle organizzazioni Cristiane locali. I Protestanti Evangelici osteggiano fortemente questa pratica, mentre la Chiesta Cattolica è tollerante, perché considera il Famadihana più una questione culturale che religiosa, semplicemente un modo per porgere rispetto ai morti.
Un'altra delle cause di declino è il crescente costo della cerimonia. A partire dai drappi di seta per avvolgere il defunto, passando dal banchetto che i parenti sono tenuti ad offrire all'intero villaggio, compresi gli zebù da sacrificare e mangiare in onore del defunto, e finendo con soldi e liquori da lasciare nelle tombe durante il riseppellimento.

domenica 18 dicembre 2011

Ampelmännchen, l'Omino dei semafori di Berlino

Ampelmännchen è l'omino del semaforo della ex Repubblica Democratica Tedesca.
Il nostro è una figura familiare, tanto da darla per scontata ed immutabile, ma in Germania c'è una certa ostalgia verso questo omino diverso, un po' retrò, ormai diventato un oggetto di culto, una icona pop da celebrare nei souvenir.

Nel 1961 nella Germania dell'Est iniziano a progettare una serie di simboli per differenziarsi, così commissionarono al designer Karl Peglau uno studio sui simboli del traffico. Scelse di adottare un omino più tondo e riconoscibile, con il suo cappello in testa (a differenza della Germania Ovest), più umano di quello usato in precedenza. Così nacque l'Ampelmännchen.

Peglau criticava i colori dei semafori, verde giallo rosso, che discriminavano i guidatori e pedoni daltonici (circa un decimo della popolazione maschile), confusi sia dalla scelta delle tonalità, sia dalle piccole dimensioni e bassa potenza delle luci, che non permettevano una identificazione rapida del colore.
I daltonici alle prese coi moderni led giallo-verde-rosso-arancione hanno perfettamente presente questa sensazione sgradevole, che qualcosa nella luce deve essere cambiato, ma senza saperlo cogliere veramente.
Così l'omino nacque per ovviare a questo problema, dando una forma intuitiva al segnale, oltre che basarsi solo sul colore.

Le forme sono archetipe, le braccia spalancate in posizione di arresto per l'omino rosso, una spigliata camminata laterale per l'omino verde. In mancanza di buone alternative, decide anche di sopprimere completamente la luce gialla intermedia.

Dopo la caduta del muro e la successiva uniformazione della segnaletica stradale, iniziano le campagne per salvare l'Ampelmännchen. Anche i molti lieti della fine del regime, non potevano rinunciare ad un simbolo così radicato.

Le prime campagne sfociano nel progetto di Markus Heckhausen, un grafico della città di Tübingen, che fonda la "Ampelmann GmbH", e riciclando gli impianti semaforici smantellati inizia a produrre lampade con luci e sagome degli omini originali, riscuotendo un successo senza pari non solo sulle pubblicazioni specializzate in design ed arredamento, ma anche sui media generici.

Se passate da Berlino, guardate nelle vetrine, nei banchetti, lo vedrete ovunque, un piccolo testimone della storia, che continua a camminare anche dopo la sua pensione.

sabato 17 dicembre 2011

Ricerca e riconoscimento dei Caratteri Unicode

Avete presente quella scomoda spiacevole sensazione di quando avete bisogno di un carattere particolare, ma sapete che non è sulla vostra tastiera e che dovrete faticare con la mappa caratteri per trovarlo?
O peggio, dovrete metterne descrizioni sommarie dentro a google, sperando di trovare una pagina in cui lo usano?

Ecco, problema risolto!
Con Shapecatcher: Unicode Characters Recognition, tutto quel che dovete fare e' disegnare il vostro carattere speciale, che sia una lettera con un accento buffo, o uno smile, o una nota musicale. L'applet farà il resto con il suo algoritmo di ricerca, proponendo una lista dei caratteri più simili a quello disegnato.
Supporta piu' di 10mila caratteri, quindi difficilmente mancherà il vostro!
Gli ideogrammi giapponesi, cinesi e koreani ancora mancano, ma sono in fase di caricamento.

(e poi potete giocare a "disegna uno scarabocchio e guarda a cosa somiglia", un'altra potente applicazione!)

venerdì 16 dicembre 2011

Le Renne dell'Isola San Matteo


Nel 1944, la Guarda Costiera degli Stati Uniti lascià 29 renne sull'Isola San Matteo (St. Matthew Island), al largo dell'Alaska, come scorta d'emergenza di cibo.
Sull'isola non erano presenti altri grandi mammiferi e c'era abbondanza di licheni, perfetta per la dieta delle renne.
Per varie ragioni, la Guardia Costiera abbandonò l'isola dopo alcuni anni, lasciando lì le renne.
Nelle visite successive, nel 1963, si osservò un incredibile boom demografico, la popolazione di renne era salita a più di 6000 esemplari, ma i licheni accumulatisi in tanti anni andavano esaurendosi, e la sopravvivenza si faceva sempre più difficile, tanto che dopo solo un paio di anni, non sopravvivevano che 43 capi.
Nel 1980 le renne erano completamente estinte sull'isola.

C'è chi lo interpreta come un fenomeno climatico. Un inverno severo che spazza via una intera specie da un'area isolata.
C'è chi lo interpreta come metafora dello sfruttamento delle risorse della terra. Noi siamo alci libidinose che non fanno che riprodursi e mangiare tutti i licheni, senza rendersi conto che L'Inverno sta Arrivando.